{Women: Dani Verde Salvia}

La settimana scorsa avrei dovuto parlarvi e presentarvi il mio nuovo progetto ma come sempre le cose non vanno come dovrebbero.

Ma eccomi oggi di lunedì ( conoscete il detto “nè di venere né di marte …?) a parlare di un’idea che mi è venuta già un po’ di tempo fa.
Avevo bisogno di scrivere di altro. Mi piacciono le mie rubriche ma avevo bisogno di altro.
Bei negozi, belle case, begli oggetti, belle vite, belle feste, belle amicizie. Ho parlato di tutto questo sul mio blog.
Ma da nessuna parte ho trovato post che parlassero di “belle” donne. Che sono il 99% del pubblico dei blog. Le donne che fanno girare il mondo. Quelle donne che hanno sostanza.
Le donne che hanno qualcosa di interessante da raccontare. Ed è proprio da qui che sono partite.

Bene, oggi inizia il mio progetto dedicato alle donne, alle loro attività, al loro essere speciali per una qualsiasi ragione. Alle loro attività o passioni. Purtroppo è un progetto che implica spostamenti, ho già la lista delle “donne” da andare a trovare ma lo farò durante le feste, quindi preparatevi che i post non saranno così frequenti!

La prima protagonista è Daniela , tutti la conoscete come Dani Verde Salvia e conoscete la sua attività “rue de la Brocante“. Io l’ho conosciuta un sabato di qualche settimana fa. L’avevo vista al Memoire de Noel. Avevo comprato da lei, ma non ci avevo mai parlato. La timidezza a volte mi frena. La seguo, sbircio nel suo negozio. Le ho scritto, le ho proposto la mia idea ed ha accettato subito!
Ero andata da lei per ascoltarla ed invece è stata lei ad ascoltarmi, a chiedermi, e mi ha detto una cosa a cui ho pensato tornando a Bologna.Alle 11 ero da lei. In un attimo erano le 5. Abbiamo preso l’ultimo tramonto.Abita in un posto splendido. ha una terrazza da cui si vede Firenze.
Mi ha raccontato tanto di lei. Ho conosciuto la sua famiglia, ho pranzato con loro.
Con la pancia piena si parla meglio.

Mi ha mostrato il suo Oliveto. Mi ha parlato del suo sogno.

E’ stata una bella giornata in compagni di una donna interessante e spiritosissima!


Ciao Daniela, puoi presentarti per quelle poche che ancora non ti conoscono? 

Buondì, sono Dani, DaniVerdeSalvia, Salvietta etc.: fiorentinissima, moglie, madre di una ragazza di 15 anni.Un’inguaribile passione per i mercatini dell’antiquariato e delle pulci mi ha portato a frequentarne per oltre mezzo secolo, ovunque la vita mi abbia portato, in ogni emisfero: ovviamente in massima parte in Italia, ma potrei mostrare vecchi oggetti e raccontare aneddoti su mercati cinesi, turchi, birmani e thailandesi, solo per citarne alcuni.
Come naturale ma tardiva conseguenza di questa passione insanabile, da alcuni anni propongo settimanalmente sul mio sito Rue de La Brocante una selezione di oggetti inediti di brocantage che recupero sia in alcuni mercati nazionali che nei miei frequenti viaggi in Inghilterra ma soprattutto in Francia.

Sai di essere conosciuta come la regina del Brocante? Perché secondo te?

Perché le mie clienti, i miei lettori mi vogliono bene, e mi prendono affettuosamente in giro…
In realtà sono stata molto fortunata:  per puro caso ho imbroccato alcune strategie che si sono rivelate fondamentali, come il non partire subito con un blog commerciale ma crearlo dopo che avevo da anni un altro blog personale, VerdeSalvia, che mi aveva già fatto conoscere sul web. Poi avere uno stile di scrittura ironico e dissacrante  pare abbia reso Rue de la Brocante una lettura piacevole oltre che un negozio virtuale da frequentare per la qualità delle proposte ed i prezzi abbordabili, e per finire avevo una casa ideale, con stanze in esubero per farci uno studio ed un magazzino, e abbondante spazio all’esterno. Ma ciò che mi ha aiutato più di ogni altra cosa è stata la mia vasta conoscenza del settore, derivata dalla mia inesauribile passione, da mezzo secolo di intensa frequentazione di mercatini antiquari, dapprima solo italiani ma da oltre 25 anni anche inglesi ed in seguito francesi.  Chiunque può iniziare domani a vendere brocante e antiquariato, ma la competenza si acquisisce solo col tempo e l’esperienza sul campo.
Anche se Rue de la Broc è nata meno di 3 anni fa, ho lavorato duramente e spero sempre con estrema serietà. Credo a buon titolo di essere stata la prima che in Italia ha proposto la broc on line attraverso un blog, anche se dopo sono via via emerse varie altre, in molti casi veri ‘cloni’ della Rue, di cui hanno ripreso le modalità, la frequenza, la terminologia e molto altro. Ma del resto io stessa non avevo inventato nulla, mi sono rifatta a mia volta a vari blog di vendita on line francesi come…  che seguivo da tempo e che mi hanno ispirato questa inedita attività.
E poi,  il  web  è grande e c’è spazio per tutti!
In realtà è un lavoro bellissimo ma eccezionalmente impegnativo: io lavoro 365 giorni all’anno, anche quando sono in vacanza in campeggio, anche il sabato e la domenica, viaggio moltissimo e non è infrequente che la mia giornata lavorativa duri anche 18 ore.

Da dove nasce la tua passione per il Brocante?
Nasce con me, ce l’ho nei geni: il mio babbo, che per lavoro faceva tutt’altro, era un grandissimo appassionato di cose vecchie ed aveva una straordinaria manualità.
La passione nasce quindi dalla mia infanzia, da quando andavo con lui per robivecchi ed in seguito al Mercato dell’Antiquariato di Arezzo, che ho frequentato fin dalle primissime edizioni, quando era facile fare affari stupefacenti.
Nasce dal fatto che il mio babbo non si peritava di raccogliere un oggetto gettato per strada (ed io lo stesso!), e da un mucchietto di assi vecchie era capace di tirare fuori qualsiasi cosa.
Ho iniziato da piccola e non ho mai smesso.

Quando e perché hai iniziato?
Rue de la Brocante non ha ancora nemmeno 3 anni: quando è nata mia figlia avevo lasciato il mio lavoro per una griffe fiorentina d’alta moda, e per oltre 10 anni mi ero goduta a pieno la mia tardiva maternità facendo la ‘mamma a casa’.Poi, come tantissime famiglie in Italia e non solo, improvvisamente abbiamo conosciuto la profonda crisi che ci sta attraversando e la professione di mio marito dall’oggi al domani non ha più dato quella certezza di stabilità economica che sempre avevamo avuto; su due piedi ho dovuto reinventarmi qualcosa da fare.
Dapprima ho ricercato genericamente un impiego ma, un po’ per l’età, un po’ per la mia professionalità oramai obsoleta, molto per la grande crisi imperversante, non c’era nessun spiraglio, né speranze né possibilità.Allora, dal momento che già avevo un blog, amavo molto il web e credevo assolutamente nelle potenzialità e nel futuro del commercio su internet, decisi di aprire un altro blog dedicato alla vendita di un po’ delle moltissime vecchie cose che avevo accumulato in decenni di viaggi e mercatini d’antiquariato.
La risposta fu immediata ed entusiasta, e da allora è stato un continuo crescendo.
I tuoi viaggi?
Nelle mie vetrine del lunedì, ogni settimana propongo un’ingente quantità di nuovi oggetti, e non è facile avere sempre un simile assortimento disponibile. La Toscana non è una regione dove sia facile fare buoni acquisti, un’antica tradizione di antiquariato ha fatto si che i prezzi siano sempre stati decisamente alti, ed allora per rifornirmi sono obbligata a spostarmi.
Talvolta in altre regioni, ogni due mesi al massimo un ‘Tour de France’ ed un paio di volte all’anno un Gran Tour in Inghilterra, cercando nuove piazze, sperimentando nuovi mercati, prendendo nuovi contatti: questa è la parte più bella del lavoro ma anche la più stancante, addirittura sfinente.
Avendo una passione così forte, è difficile per te rivendere gli oggetti che acquisti?

Per me la passione non sta nel possesso, è nella ricerca: quella che i francesi chiamano ‘la chine’ , il trovare frugando… Riconoscere in un mucchio di ferraglia un qualcosa che, ripulito e contestualizzato, potrà tornare agli onori della ribalta.  Intuire le potenzialità di un oggetto inusuale, come quando acquistai un intero lotto di stampini in alluminio per cremini gelati, vedere il bello ove gli altri vedono rottami ed immondizia, questa è la mia soddisfazione.
Gli oggetti che porto a casa mia mi piacciono (quasi) tutti, ma sono immediatamente ed emozionalmente divisi in tre categorie: la stragrande maggioranza di essi è riservata alla Rue, alcuni verranno accantonati per un po’, per godermeli qualche mese prima di proporli in vendita, mentre pochi e rarissimi so già che mi sarà quasi impossibile rivenderli, almeno per un bel po’.
Perché un altro bellissimo aspetto del mio lavoro è questo: potersi tenere gli oggetti che più mi piacciono per un certo periodo di tempo, fino a che cambia il mio gusto o trovo un oggetto analogo che mi piace ancor di più.
E’ il caso del mio attuale manichino, il quarto della serie: i tre precedenti sono stati via via soppiantati da un altro più aderente al mio gusto, e quello di adesso, che adoro, è  per assoluto il più sciupato di tutti!
Un acquisto per te particolarmente significativo?
Ce ne sono molti, ma credo che quello cui tengo maggiormente sia un antico bancone da merceria che sta nella mia sala, acquistato al mercato di Arezzo quando aspettavo mia figlia e quindi ben prima del mio divenire brocanteuse di professione: viene da un’antica merceria del centro di Firenze, che si trovava non lontana da Piazza Signoria. Ho poi scoperto che mia mamma, che giovanissima abitava in pieno centro storico, proprio in quella merceria andava a comprare i fili per cucirsi il corredo.
Cosa vorresti trovare?
Ho due broc-sogni, entrambi pressoché irrealizzabili per questione di budget e di grande richiesta: il quadrante di un antico orologio da torre ed una vecchissima roulotte in legno o un carro da zingari, da parcheggiare tra i miei olivi per farne la dependance per gli ospiti.

Qual’è lo stile che ti piace e quello che invece non ti piace?

Amo l’imperfetto, gli oggetti sciupati, consunti, i mobili di mestiere, gli accostamenti azzardati ma credo potrei anche  innamorarmi dello stile bohemian.
Invece non amo affatto lo stile ‘museale’, perfetto, delle case arredate con pezzi classici di gran pregio e nemmeno la trasposizione alle nostre latitudini, con la nostra luce, delle atmosfere algide e rarefatte dello stile nordico e dell’all white.
Com’è il rapporto con le tue clienti?
Come ho già avuto modo di dire, il rapporto umano con le mie clienti è il grande ‘valore aggiunto’ della mia attività.Tramite  Rue de la Brocante ho conosciuto persone splendide, ho instaurato veri rapporti di amicizia, ricevuto inestimabili attestazioni di affetto e di stima. Per me non c’è niente di più gratificante del ricevere una mail entusiasta di chi ha appena ricevuto un pacco e si complimenta per gli oggetti, ancora più belli che nelle foto, per il packaging, per tutto… Il momento dell’apertura dei pacchi è spessissimo paragonato al Natale
Tengo particolarmente alla confezione di ciò che spedisco: credo che chi acquista da me, essendo tutti oggetti squisitamente superflui, si faccia in realtà un piccolo regalo e come tale deve apparire ed essere confezionato.

Cosa consigli a chi volesse fare acquisti in Rue de la Brocante?
La prima cosa da fare è senz’altro iscriversi alla newsletter, che avverte in tempo reale di ogni mia nuova pubblicazione: negli ultimi tempi è necessario uno scatto da centometrista per aggiudicarsi gli oggetti della vetrina del lunedì!
Inoltre è sufficiente scrivere una mail al mio indirizzo [email protected] per ricevere tutte le informazioni pratiche sul funzionamento della Rue.

Cosa sogni per il tuo lavoro? Cosa vorresti fare che non hai ancora fatto? Quali sono i tuoi progetti?
Io sogno quotidianamente, ad occhi aperti. Poi trasalgo, quasi mi svegliassi all’improvviso, e mi chiedo ‘Ma è vero? Sono io che sono riuscita a fare della mia più grande passione un’attività a tempo pieno? Davvero passo il mio tempo facendo quello che ho sempre sognato di fare?’.
Sinceramente, tante volte ancora non mi sembra vero!

Steve Jobs diceva ‘Quando si arriva a fare qualcosa di buono, è l’ora di fare qualcosa di magnifico’.
Il mio principale progetto è quello di imparare, imparare tantissimo: non essendoci analoghe attività precedenti a cui fare riferimento, non posso nemmeno rifarmi all’esperienza di altri e devo andare un po’ per tentativi, un po’ per errori, molto per intuito.  Attualmente il mio obbiettivo principale è di imparare ad ottimizzare i tempi, a passare molto meno tempo al pc, in una parola a lavorare meno, perché in questi anni i ritmi sono stati frenetici ed ho perso troppe cose importanti: il tempo per stare con mia figlia e con la mia famiglia, con gli amici, per prendermi cura di me stessa. Ma il mio più grande Sogno sta per realizzarsi: un grande e meraviglioso evento qui nella mia Oliveta, un po’ riunione, un po’ picnic, un po’ mercato di creatività d’eccellenza.
Da anni sogno di vedere a primavera i terrazzamenti, i prati, l’aia e tutti gli spazi  che circondano la mia casa popolarsi di persone, di banchi, di meravigliose creazioni che appese agli alberi si muovano dolcemente alla brezza di Maggio. Un evento aperto a tutti coloro che vorranno visitarlo portandosi una coperta ed un cestino col proprio picnic, oppure scegliendo tra le varie specialità proposte da chi vorrà allettare il nostro palato. Una giornata da dipanarsi allegramente tra incontri, assaggi, corsi, brindisi e shopping.
Domenica 4 Maggio 2014, se gli astri saranno propizi.
Save the date…
Questo è il suo magazzino, dove ci sono tutte le cose vendute in attesa di essere confezionate e spedite!
Questa è Daniela, 
la regina del Brocante!
(photo – Gaia Borzicchi)
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cosa ne dite?
io sono entusiasta…
Vedrete donne “conosciute” e meno conosciute.
Buon lunedì di progetti nuovi!!