{A casa : la cucina}

Quando ho deciso di lasciare Bologna mi sono accorta che non ho mai pubblicato nessuna foto della mia casa (non che fosse necessario!). Una casa con una storia, la mia storia degli ultimi anni. Una casa che doveva essere la casa “per sempre” e così non è stato. Una casa dove sono entrata in coppia ma che dopo poco ho iniziato a vivere da sola.
Adesso rivivo quel periodo molto serenamente, ma quando mi ci sono trovata ero totalmente impreparata. Tutto è successo velocemente. Mi ricordo ancora quando vidi l’annuncio. In quel periodo vivevamo nella casina sotto alle due torri. Era bellissima, ma cominciava a diventare stretta e scomodo viverci. Il parcheggio era impossibile, vivevamo proprio sotto alle Due Torri. Non era abbastanza luminosa e poi avevo voglia di cambiare. Uscire dal centro, allontanarmi da una certa realtà.
Non so voi, ma io quando mi metto in testa una cosa, fino a quando non riesco ad ottenerla non sono contenta.
CUCINA (19)

Come vi dicevo, avevo trovato l’annuncio di questa casa in uno di quei siti di affitti. Mi era piaciuta subito malgrado le foto non fossero bellissime. Gli spazi grandi, le vecchie porte e gli infissi (croce e delizia) ma soprattutto, lo ammetto, mi aveva colpito la terrazza e già fantasticavo sulle cene che avrei organizzato, sulle piante che avrei comprato. Sarebbe stato il mio angolo di paradiso in città. Non sono andata io all’appuntamento perché non ero a Bologna. Quando ho sentito il mio compagno, dopo che l’aveva vista, mi aveva detto che non era bella che non era niente di che, che avremmo trovato con calma qualcosa di più adatto a noi. Adesso forse ho capito perché non gli fosse piaciuta, forse era un segnale che qualcosa non andava, ma allora ho solo pensato che non poteva essere così. Per me era Lei, io avevo già visto il suo potenziale e l’avevo già riempita. Ho fissato un altro appuntamento e dopo pochi minuti che ero in quella casa avevo deciso e stavo pensando a come lo avrei convinto. Ci abbiamo ragionato e dopo qualche giorno avevamo dato la disdetta alla proprietaria dell’appartamento in cui vivevamo e aprivamo le danze per entrare nella nostra casa nuova.
In quel periodo, mia mamma stava lasciando definitivamente la casa dove siamo cresciuti. Troppo grande per lei.Tutto sembrava incastrarsi alla perfezione. Molti mobili che amavo ed in mezzo ai quali siamo cresciuti avrebbero trovato il loro posto e quello che non ci stava lo avrei sistemato nella cantina gigante della casa.

FotorCreated3CUCINA

Avremmo avuto tanto spazio da riempire, e sono molto brava a riempire gli spazi. Avevo tante idee. Due camere molto grandi, la cucina come l’ho sempre sognata, una sala, un’altra stanza che portava in terrazza, un bagno, la lavanderia, la stanza degli armadi  e tanto spazio con soffitti altissimi. Il bello di questa casa sono le stanze, quasi una dentro l’altra, entri in una ed esci dall’altra. Le porte e le finestre vecchie. Da subito mi è sembrato di essere in un vecchio appartamento parigino. Unico neo, la camera da letto che da su via Saragozza, una via a tratti molto rumorosa, ma io mi sono subito abituata al rumore e all’autobus. La casa piena di vetri, ogni volta che passa l’autobus è tutto un tintinnio!
La terrazza era bellissima, metà coperta da una tettoia dove avrei messo il tavolo e con una porticina dalla quale si accede alla lavanderia.

CUCINA (5)FotorCreated1

A fine maggio eravamo già dentro a fare i lavori. Devo ringraziare mia mamma che ci ha dato un aiuto enorme. Lavorando entrambi non potevamo seguire i lavori del falegname e non saremmo mai riusciti ad entrare in tempo. Lei si è sistemata in quella casa quando ancora non c’era la luce e nemmeno l’acqua. Dormiva su un lettino da campeggio ( se ci ripenso!) e si lavava con una bottiglia. I muri erano arancioni e turchesi e per farli tornare bianchi ci è voluto tantissimo. La cucina era interamente da costruire. Non volevo niente che fosse “pre confezionato”. Nei mesi passati avevo comprato un lavandino in pietra al Mercatino dell’antiquariato di Piazza Santo Stefano che, grazie al falegname, siamo riusciti ad utilizzare. C’era un piano d’appoggio che abbiamo cercato di riutilizzare quasi totalmente, sotto al quale abbiamo sistemato gli elettrodomestici che abbiamo coperto da tendine e poi abbiamo comprato la cucina dei miei sogni. Lucida, grande meravigliosa che ha sfornato un quantitativo inimmaginabile di dolci, biscotti, pizze!
Fortunatamente, non abbiamo dovuto comprare mobili … ne avevamo da vendere e siamo riusciti ad adattare il vecchio arredamento alla casa nuova. Ero felicissima… ero…
CUCINA (3)
Oggi vi mostro la cucina, la mia stanza preferita quella in cui vivevo di più. Dalla colazione al dopo cena era la mia stanza ed anche adesso quando ci torno mi piace starci. Quando le mie amiche venivano a cena, stavamo il più delle volte in cucina. Adesso che organizzo i corsi è la stanza dove mi rinchiudo mentre le ragazze intrecciano fil di ferro, imparano a scrivere o a fare mattonelle all’uncinetto.
Il bello di questa stanza oltre ad essere molto grande è luminosa, è la dispensa (chi non sogna una dispensa!?) sopra al quale c’è un ripostiglio molto capiente. Non ci sono pensili o mobiletti, tutto è a vista.
CUCINA (8)FotorCreated
Sul frigo tutte le calamite ricordo dei viaggi o regali delle amiche, cartoline, numeri di telefono… un Caos totale! Un caos che mi piaceva, che mi sarei portata via quando mi sono trasferita!
I miei vetri, la mia collezione di bottiglie, un bollitore vecchio, i miei libri di cucina, il mio kitchen aid rosa!
CUCINA (9)
CUCINA (11)
CUCINA (12) FotorCreated5    CUCINA (6)

A luglio siamo entrati in casa…

CUCINA (4)
Anche se adesso vivo a Genova, la casa “esiste” ancora, ci vive mio fratello, è la mia base quando torno a Bologna e, come sapete, è la sede dei “I corsi a Casa di Alice”.
Inizia qui il tour della mia casa, dove ho vissuto due anni, che ha sentito le mie lacrime ma anche le mie risate, che ha visto la parte più triste di me e che però ha assistito alla mia rinascita! Non avevo paura di vivere da sola  in quella casa così grande. La vivevo tantissimo, mia mamma era spesso a Bologna, io andavo e venivo con la mia bicicletta che tenevo in casa, me la caricavo in spalla quando dovevo uscire e risalivo le scale sempre con lei sulla spalla. L’inizio è stato difficile ma il dopo è stato bellissimo…

… alla prossima!