{Io continuo a viaggiare}

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Mi sono svegliata venerdì mattina e avevo tantissimi messaggi di whatzup, Facebook Instagram Ho letto il primo che diceva “State tutti bene?” mi è salita l’angoscia. Ero andata a letto presto. Non sapevo niente. Ho acceso la televisione e ho capito. Fortunatamente eravamo tutti a casa. Io ero appena rientrata da Nizza. Forse sarei stata in mezzo alla folla a vedere i fuochi se fossi rimasta a Nizza. Qualche giorno prima camminavamo sulla Promenade, che è a pochi metri da casa.
Si cammina, si corre si guarda il mare dalla Promenade. Chi visita Nizza, appena arriva, corre sulla Promenade a vedere il mare con le sue mille sfumature di blu.
Posso solo immaginare la paura, lo sgomento, il terrore che ha provato chi era li quella sera. Posso solo immaginare il dolore delle famiglie che erano li a festeggiare con i loro bambini.
A me, a noi che stavamo bene, è rimasto il senso di angoscia ed impotenza. Da sempre per noi è casa e vederla ferita ci ha fatto male.

Quei posti li conosco bene. Ne sono innamorata e nel mio piccolo vi ho fatto innamorare di quella città. La quinta in grandezza della Francia, la seconda per traffico aereo. Città multiculturale, tantissimi italiani che la scelgono per viverci ma soprattutto tantissimi nord africani.
La Francia è stato uno dei primi paesi ad aprirsi ed accogliere “gli stranieri” ed ora è in guerra. Non è una contraddizione? E’ come se noi invitassimo qualcuno a stare da noi e questo un giorno si svegliasse e ci facesse del male in nome di chissà quale “dio”.

Amo la Francia e Nizza. Ci torneremo tra qualche settimana. Lasciarla da sola adesso sarebbe lo sbaglio più grande. Continuiamo a viaggiare, a muoverci pensando che, tanto, se ci deve succedere qualcosa potrebbe succedere anche a casa nostra. Ormai non siamo sicuri più da nessuna parte. Ma rimanercene a casa non serve a niente, serve solo a fargli pensare di aver vinto perché loro vogliono che abbiamo paura.
Adesso guardiamo il nostro vicino con sospetto, evitiamo posti affollati, stiamo attenti a qualsiasi sacchetto lasciato per terra.

Dobbiamo essere fatalisti.

Ve l’ho raccontata tante volte potete trovare tutti i post relativi a Nizza qui

7-4

Grazie a tutte voi che vi siete preoccupate per noi. Che ci avete dimostrato affetto con un messaggio o una telefonata. Sapere di essere “amata” e pensata da tante persone mi rende molto felice. Grazie per la vostra attenzione premura per me, la Carlina e la mia famiglia.
La solidarietà, questa che avete dimostrato nei miei confronti, è l’arma che dobbiamo usare sempre e non solo in queste catastrofi. Impariamo da queste cose che oggi potrebbe essere il nostro giorno e allora godiamocela, siamo buoni non rancorosi, divertiamoci e gustiamoci questa vita sempre più difficile.

Sono ancora abbastanza giovane e ho ancora voglia di viaggiare, visitare posti e conoscere gente. Vorrei un figlio e vorrei farlo viaggiare, insegnargli la libertà e la democrazia, che il mondo è di tutti e che bisogna rispettare il nostro vicino di qualsiasi religione, colore , razza sia che la si può pensare diversamente rispettando il pensiero altrui.

Io continuo a viaggiare.